L’esercito italiano occuperà piazza Politeama (Palermo), dal 2 al 5 ottobre 2025, trasformandola in una cittadella militare. Oltre a droni e altri strumenti bellici di elevata tecnologia, sarà esposto l’imponente elicottero da combattimento A129 Mangusta per colpire positivamente il nostro immaginario.
Si rafforza ogni giorno di più la triste, preoccupante propaganda a favore della guerra, cioè a favore di morte e distruzione. È ormai difficilissimo distinguere tra notizie false e notizie vere. Devono convincere l’opinione pubblica in tutti i modi, anche attraverso attrazioni pubbliche per grandi e piccoli, che la guerra sia inevitabile e di conseguenza che sia necessario riarmarsi.
Come femministe, antimilitariste e nonviolente contestiamo questa messa in scena che traveste la guerra da gioco e spettacolo, rendendo accettabile e perfino desiderabile la logica delle armi. Trasformare strumenti di distruzione in attrazioni pubbliche significa abituare le nuove generazioni a considerare la violenza come inevitabile e naturale. Si vuole riproporre il mito dell’eroe combattente per la patria.
Non si tratta di “valori”, ma di propaganda bellica mascherata da festa. Palermo, città di memoria civile e di accoglienza, non ha bisogno di carri armati e droni in piazza: ha bisogno di investimenti in istruzione, cultura, salute, giustizia sociale e ambientale. Soprattutto in questo difficile momento storico ha bisogno, come tutte le città del mondo, di pace e che cessino tutti i massacri in corso.
La sicurezza non nasce dall’addestramento alla guerra, ma dalla cura reciproca, dalla consapevolezza della fragilità umana e dell’interdipendenza, dalla solidarietà e dalla costruzione di relazioni giuste e pacifiche.

